domenica 29 giugno 2014

Fratelli.

Babbo,
quello rosso non lo mangiare.
E' l'orsetto gommoso perfetto:
prima, voglio farlo vedere a Lui.

Babbo,
delle volte lo menerei. Spesso.
Dei pugni in testa, proprio.
"Ah, ma c'hai il gesso! Che stiiile!"

"Ti imbocco?"

mercoledì 4 giugno 2014

A perdita d'occhio.

Mi sono perso. E' proprio campagna, non è neanche una zona industriale. Case rade e basse, qualcuna con l'intonaco nuovo ma gli infissi in alluminio a tradire la loro data nascita, qualcuna riadattata a villetta ma senza cancellata. I cani mi corrono di fianco alla macchina finchè recinti o lunghissime catene collegate a fili sospesi glielo consentono.
Sembra impossibile che a qualche via da qui venga al mare mezza Europa, si parlino tutte quelle lingue, ci siano indigeni colmi di spirito guascone e festaiolo. Che si trombi, al limite., penso.
E' ora di cena, non c'è nessuno in giro.
Poi lo vedo, che manovra con una zappa o un rastrello - vedo solo il manico di legno - nel campo di fianco a una casa. Ha i capelli bianchi, la faccia ubriaca di sole e ottant'anni o giù di lì.
- Mi scusi! - esordisco.
Fa segno che non sente. Mi squadra un attimo e poi si avvicina.
- Mi scusi - ripeto - questa è via Apollonia?
- No. Te chi cerchi?
- Un mosconaro, abita in via Apollonia.
- ...un?
- Uno bravo con le barche, uno che ripara gli scafi, cose così...
- No. - dice, appoggiando il gomito al manico di legno. Poi, con l'altro braccio, descrive un semicerchio fino a portare la mano aperta più in alto della sua testa, palmo verso l'alto, a indicare tutta la via - Qui, tutti musicisti.