venerdì 13 marzo 2020

Tanto.

"...ci sono momenti, che ci si incanta. - disse quello - Via via che procediamo nel vivere e le corse dietro a palloni fatti della carta stagnola del panino durante la ricreazione vengono sostituite in campi da calcetto a luce artificiale e i soldi di Natale regalati dalla nonna dallo stipendio, sono sempre più preziosi."
"...guarda che stellata, stasera.", rispose l'altro.
"...perché poi, se ci pensi - continuò quello - ci si incanta sempre meno. E allora andiamo a ricercarlo di nuovo, abbiamo sviluppato delle tecniche, addirittura! I razionali fanno training autogeno e gli emotivi meditano, altri lo cercano suonando, certi corrono, certi si sballano, ma alla fine stai cercando di ritrovare l'incanto, anzi - di più! - l'Incantamento."
"...non c'è una nuvola a cercarla. Non si trova. Tipo un tedesco di quelli che vengono qui in riviera che sia capace a vestirsi con gusto.", disse l'altro.
"...no, perché poi è lì - ragionò quello - che non fa paura il silenzio e che, se ti va proprio grassa grassa, delle consapevolezze, o delle idee, o delle altre robe insomma ti vengono su come il caffé la mattina quando sei lì a guardare la caffettiera con gli occhi ancora impastati dalla notte precedente. Specie se hai fatto la seratona. E - non c'è verso - il propietario del locale te la doveva proprio far sentire quella tequila speciale - eh - magari due o tre volte, perché se no non l'avevi capita bene allora lui ci teneva a rispiegartela. Comunque, insomma, son momenti preziosi."
"...c'è una luna piena e bella che sembra una piadina. Di quelle con lo strutto, però.", considerò l'altro.
"...no, dicevo - ripetè quello - Son momenti preziosi!"

L'altro stette zitto a bocca aperta a guardare in su, fino al momento in cui quello gli diede una gran gomitata.

"Son momenti preziosi, dicevo!", ribadì quello.
"...tanto.", rispose l'altro.