venerdì 26 agosto 2011

Una parola è troppo troppa e due sono poche

Volevo far presente che delle volte mi vengono in mente o dico delle robe che starebbero in mezzo a dei discorsi, solo che non mi vengono in mente o non dico i relativi discorsi.
Son robe che si atteggiano a solitarie, che sono successe davvero davverone o che sono solo successe dentro di me, perché comunque davano un tono all'ambiente.

Tipo

Reperto 1
Ho fatto una scoreggia che mio padre si è svegliato con le lacrime agli occhi.

Reperto 2
"Buongiorno."
"Buongiorno!"
"Cioè, buonasera, son le dieci..."
"Andava bene anche 'Buongiorno'; lei è il cliente e quindi ha sempre ragione."
"Mi sta prendendo in giro."
"Le ho già detto che il cliente ha sempre ragione?"

 Reperto 3
Quando faccio i mischioni di alcoolici e le sbronze cattive, spesso verso le 5 e mezza di notte son a letto e caccio un ruttone risolutivo. Sto meglio ma in media vengono giù 3 piastrelle del bagno.

Reperto 4
 Delle volte, ci costringiamo a scelte dicotomiche senza intravedere la giusta terza via. La senape, tipo.

Reperto 5
"Babbo, perchè mangiamo solo insalata?"
"Perché batto tutti gli scontrini fiscali e non compro nulla in nero. E comunque non c'è solo l'insalata: noi mangiamo insalata e ideali; passami il vassoio con la correttezza, per favore."
"Ma io ho fame: ci son rimasti quei fagioli che avevamo ieri?"
"No. E comunque erano fagioli e solidarietà. Di quella, ne è rimasta, ma non fare l'ingordo, lasciane un po' per tuo fratello.
E lasciate un po' di spazio, che per dessert c'è dell'equità."

Reperto 6
Io, di mestiere, picchio le piante. Mi ha insegnato tutto uno zio che schiaffeggiava i platani. Però per lui era solo un hobby.

Reperto 7
"Ti prego, guariscimi dal mio disturbo specifico dell’articolazione e dell’eloquio, Santa Geresina del Teresin Bambù!"


Avrei altri reperti, ma mi pare che basti.

lunedì 15 agosto 2011

Eppure ci fu un tempo in cui ci amavamo, Matilda

Eppure, mi ricordo, ci fu un tempo in cui ci amavamo, Matilda.
Mi ricordo che eri piena di pelle da tutte le parti, e che odorava di spuma bionda.
Mi ricordo che una notte, la Notte degli Amidi Umidi, a casa tua mi son svegliato alle tre e ti ho detto Avrei voglia di patate al forno per scherzarti e che alle quattro mi hai svegliato con le patate al forno calde, quindi ho pensato Che donna zerbino, la lascio, la lascio ma tu, Matilda, poi mi hai detto Adesso ti mangi le cazzo di patate e non mi tocchi, mi sei salita a cavalcioni di spalle e mentre mangiavo mi cavalcasti che il mio pistolino si sentiva non dico il re ma di certo almeno il principe dei pistolini, e se smettevo di mangiare o ti toccavo ti fermavi, Matilda.
Quella notte ho capito dove han preso la forma dei violoncelli e chi comandava.
Mi ricordo un'altra volta, Matilda, che ci eravamo infrattati con la tua macchina e tu mi dicevi Mettiti bene, i sedili basculano e io rispondevo che non sapevo nulla di meccanica e neppure di secessionisti iberici poi sei partita con un gran pavese di suffloni che io ho pensato che eri stata almeno tre settimane nel deserto e agognavi liquidi, non foss'altro che la mattina t'ero passata a prendere a casa e t'avevo portato le prime fragole della stagione ma tu m'avevi detto Son allergica, Matilda.
Mi ricordo, Matilda, che avevi un culo che lo si poteva usare come unità di misura della grazia e della bellezza, posto ad esempio il Rinascimento misurare 100 matildaculi e la Multipla misurare -100 matildaculi.

Poi m'hai lasciato per quel ragionierino di Riccione.

E mi ricordo che vi pedinavo e eravate felicissimi e io vi odiavo e vi guardavo male da dietro delle colonne, che fortunatamente trovavo in ogni dove voi vi recaste, Matilda.
Allora ho allentato i bulloni delle ruote della macchina del ragionierino, Matilda, ma poi s'è spatasciato contro un platano il suo fratellastro, che lui odiava perché gli fotteva sempre la macchina e la riportava senza benzina e così il ragionerino ha ereditato tutto lui.
Allora gli ho sfondato il vetro del cucinotto e ho buttato dentro un secchio buono di bigattini, Matilda, perché delle mosche vi infestassero la felicità ma poi lui coi soldi ereditati ha investito in un allevamento di bigattini e ora è leader nel settore esche per pesca sportiva, pur diversificando il portfolio e avendo anche investito in coltivazioni di fragole di cui tu -per inciso- ora ti strafoghi, Matilda, ho visto da dietro la colonna.

Poi, mi ricordo, mentre ero tutto concentrato a odiarvi forte forte mi è passato davanti un altro signor culo, Matilda, e allora Ciao eh, Matilda, ciao.