martedì 24 marzo 2015

Le mirabolanti avventure del Signor Girandola da Vabehdài.

Vado a prendere il piccolo a scuola, ché il piccolo va preso a scuola e da scuola, dato che da quando ci fuoriuscivo io, da quella stessa scuola, e tornavo in bicicletta o a piedi e inciampavo e mi sbucciavo le ginocchia e rubavo una fragola dalle cassette fuori dal fruttivendolo, da quella volta il mondo dev'essere peggiorato un sacco e quindi i piccoli van ritirati all'uscita, così è anche meno probabile che si sbuccino le ginocchia tornando di corsa o in bicicletta.
È anche impossibile che rubino una fragola, dato che ci siamo noi che li ritiriamo e poi molti, spesso, si chiudono nelle automobili dove - a meno di non essere molto ma molto fortunati - anche a guardare bene bene, fragole da rubare, non ce ne sono.
Meno male che non lo mando a fare i sacramenti, al piccolo, se no - senza rubare una fragola come me - cosa vuoi che abbia da confessare, uno che ha nove anni. Comunque, io che ho fatto entrambe le cose, cioè rubato fragole e Prima Comunione, ci terrei a farvi sapere che una fragola era quotata circa tre Ave Maria, per cui - tenendo conto dell'inflazione, dell'euro e tutto - secondo me se adesso vi mettono il furto di una fragola (anche se grossa, succosa e dolce come la mia di quella volta) a più di cinque Ave Maria, vi stan fregando e io mi piglierei su anche mezzo kiwi, a quel punto.
I kiwi, però, quando avevo nove anni io, dal fruttivendolo non c'erano, quindi non ci metterei la mia anima sul fuoco sulla questione di eccedere le cinque Ave Maria: magari il kiwi è molto importante per le gerarchie ecclesiastiche e ve lo mettono a svariati Gloria al Padre, cosa che - essendo molto brevi, non sarebbe un gran problema.
Però, se poi salta fuori roba lunga e difficoltosa tipo i Padre Nostro o addirittura picchi à la Schopenhauer quali qualche Atto di Dolore, non venite a farmi le storie, insomma.
Per sicurezza, magari, invece che il mezzo kiwi pigliatevi una mela, che sono molto comuni e dovrebbero... No, va là, adesso che ci penso lasciate stare la mela, che l'ultima volta è successo un casino.

Ero rimasto che Vado a prendere il piccolo a scuola, però.
Mi metto il mio cappottino nero da mezza stagione anzichè il mio cappottone nero da intera stagione, mi ricordo di prendere su la lampadina che devo cambiare in camera del grande ("Ricordati di portare il pezzo vecchio in ferramenta, per non fare cappelle a prendere in nuovo" sarebbe stato un buon undicesimo comandamento, secondo me, oppure si può sostituire a quello degli Atti Impuri, che tanto vien gestito parecchio sportivamente) e inforco il monopattino del piccolo, perchè al piccolo piace molto tornare in monopattino e ci siam addirittura studiati come andarci in due.
Il fruttivendolo, purtroppo, in questi trent'anni abbondanti che stan tra me e il piccolo, ha chiuso. Anche "meno male che ha chiuso", però, ché mica il piccolo e io ci possiam presentare in chiesa per un paio di fragole senza che il prete pensi che lo pigliamo un po' per il culo, secondo me.
Insomma, a metà strada un cagnolino bianco dotato di un pelo così folto e lungo da dimostrare come la natura non abbia alcun senso del ridicolo, questa bestiolina gentile che di solito mi guarda e scodinzola da dietro una cancellata, mi si para davanti. Per l'occasione e per celebrare questa inaspettata e fugace libertà, il cagnolino è ricoperto da dreadlock bianchi "nature", grigi "la strada è la mia casa, baby" e beige "sabbia bagnata, mica come i cani dei turisti" e decide che il rumore che proviene dal monopattino che sto conducendo lo infastidisce. Così, mi lascia passare e poi inizia ad abbaiarmi e corrermi dietro, ed è così arrabbiato e deciso che pare arrivarmi quasi all'altezza del ginocchio anziché al consueto "mezzo stinco".
Io reagisco senza variare l'andatura ma dicendo più volte "Mi arrendo, hai vinto tu" senza guardarlo negli occhi, dato che le fiere fiere vanno rispettate ed è meglio sottomettersi.
In lontananza, odo il rumore di un flessibile o, come lo chiamano quelli che han studiato, la mamma del flessibile e come è scritto sui biglietti da visita del flessibile, di una "Molatrice Portatile".
Il cane continua a starmi dietro e abbaiare, io continuo a arrendermi, il rumore del flessibile si avvicina.
Qualche altro metro e il cane continua a starmi dietro e abbaire, io continuo a arrendermi, poi sento un gran vocìo in qualche lingua straniera e il flessibile che inizia a fermarsi, con quel tipico rumore da turbina che rallenta, incurante dei ritmi della frenetica vita moderna.
Penso che forse si è fatto male qualcuno nel cantiere, quindi mi fermo e guardo il cane, che ci rimane un po' così, si siede e mi guarda in silenzio.
Poi guardo il cantiere da cui non proviene più alcuna voce.
Anche il cane guarda il cantiere, penso.
Quando vedo un cantiere di gente che guarda me e il cane dalle impalcature, realizzo che gli operai si sono fermati e richiamati tra loro - compreso quello col flessibile - per guardare uno con un cappottino nero e una lampadina in mano che va su un monopattino da decenne, inseguito da un cane che pare un cappuccino esploso e subito congelato al quale, peraltro, il monopattinista lampadinato si arrende ripetutamente.
Guardo il cane, il cane guarda me, vado verso la scuola, il cane si volta e trotterella via perchè secondo me si rende conto, parte qualche sghignazzo dal cantiere, parto anch'io e poi riparte pure il flessibile.

Son davanti alla scuola, ho parcheggiato il monopattino, smaltito la lampadina dal ferramenta, dell' ice - canappuccino nessuna traccia, che soppeso come devo sembrare ben strano delle volte e di quanto poco me ne fotte quando un'Ape Piaggio azzurra piglia la curva alla smodata velocità di circa trenta chilometri orari. Fissata per fuori sulla carrozzeria, c'è una girandola a vento di quelle tutte colorate che sta girando forsennatamente, fissato per dentro nella carrozzeria, c'è un signore sui settant'anni coperto come una sentinella di Stalingrado e fissati sommariamente per dietro, nel cassone, lo sviluppo di quelli che una volta probabilmente erano un paio di frigo, R2-D2, mezzo forno e qualche pezzo della centrale di Fukushima.

Sul sembrare ben strani, a quel punto, ho pensato "Va beh, dài.", poi m'è venuto in mente che magari l'Ape Piaggio azzurra e tutto sono una copertura e che il signor Stalingrado Girandola è un po' in fuga anche lui, perchè è un Fratello Ladro di Fragole.