Eppure, mi ricordo, ci fu un tempo in cui ci amavamo, Matilda.
Mi ricordo che eri piena di pelle da tutte le parti, e che odorava di spuma bionda.
Mi ricordo che una notte, la Notte degli Amidi Umidi, a casa tua mi son svegliato alle tre e ti ho detto Avrei voglia di patate al forno per scherzarti e che alle quattro mi hai svegliato con le patate al forno calde, quindi ho pensato Che donna zerbino, la lascio, la lascio ma tu, Matilda, poi mi hai detto Adesso ti mangi le cazzo di patate e non mi tocchi, mi sei salita a cavalcioni di spalle e mentre mangiavo mi cavalcasti che il mio pistolino si sentiva non dico il re ma di certo almeno il principe dei pistolini, e se smettevo di mangiare o ti toccavo ti fermavi, Matilda.
Quella notte ho capito dove han preso la forma dei violoncelli e chi comandava.
Mi ricordo un'altra volta, Matilda, che ci eravamo infrattati con la tua macchina e tu mi dicevi Mettiti bene, i sedili basculano e io rispondevo che non sapevo nulla di meccanica e neppure di secessionisti iberici poi sei partita con un gran pavese di suffloni che io ho pensato che eri stata almeno tre settimane nel deserto e agognavi liquidi, non foss'altro che la mattina t'ero passata a prendere a casa e t'avevo portato le prime fragole della stagione ma tu m'avevi detto Son allergica, Matilda.
Mi ricordo, Matilda, che avevi un culo che lo si poteva usare come unità di misura della grazia e della bellezza, posto ad esempio il Rinascimento misurare 100 matildaculi e la Multipla misurare -100 matildaculi.
Poi m'hai lasciato per quel ragionierino di Riccione.
E mi ricordo che vi pedinavo e eravate felicissimi e io vi odiavo e vi guardavo male da dietro delle colonne, che fortunatamente trovavo in ogni dove voi vi recaste, Matilda.
Allora ho allentato i bulloni delle ruote della macchina del ragionierino, Matilda, ma poi s'è spatasciato contro un platano il suo fratellastro, che lui odiava perché gli fotteva sempre la macchina e la riportava senza benzina e così il ragionerino ha ereditato tutto lui.
Allora gli ho sfondato il vetro del cucinotto e ho buttato dentro un secchio buono di bigattini, Matilda, perché delle mosche vi infestassero la felicità ma poi lui coi soldi ereditati ha investito in un allevamento di bigattini e ora è leader nel settore esche per pesca sportiva, pur diversificando il portfolio e avendo anche investito in coltivazioni di fragole di cui tu -per inciso- ora ti strafoghi, Matilda, ho visto da dietro la colonna.
Poi, mi ricordo, mentre ero tutto concentrato a odiarvi forte forte mi è passato davanti un altro signor culo, Matilda, e allora Ciao eh, Matilda, ciao.
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Che PoVeta...
RispondiEliminaOttimo, complimenti!
RispondiEliminaM.D.
Bel post! Complimenti.
RispondiEliminaHuey, tenchiù. Benvenuti ai "nuovi"
RispondiEliminaHo fatto bene a tenermi da parte questa lettura per il rientro dalle ferie.
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