giovedì 27 febbraio 2014

Mephisto, abbiamo un problema.

Quando le maestranze devono bussare alla porta della dirigenza, c'è sempre un attimo di imbarazzo. Così Arupantar, diavolo di rango inferiore, si concesse il tempo di fare un profondo respiro, smise di arricciarsi nervosamente la coda e si specchiò in una pozzanghera di lava, a controllare che le corna splendessero, come da codice di condotta aziendale infernale.
Appoggiò il forcone di fianco al portale nero e bussò.

"Un attimo, che mi rimetto le mutande - si sentì tuonare dall'interno - Ecco, avanti."

"Mephisto, abbiamo un problema."
"...del tipo?" - chiese l'enorme caprone cornuto che sedeva alla scrivania dirigenziale.
"Nel mio reparto, tecnicamente va tutto bene: supplizi infiniti alle anime dannate, torture indicibili e cazzi mazzi vari, però c'ho giù quest'anima che mi guasta tutta la poesia dell'Eterna Sofferenza..."
"Perché, mio buon (senza offesa) Arupantar?"
"Urla."
"...e allora? E' quello che deve fare qui, che fanno tutti, urlare e disperarsi."
"Il problema è che lei urla e gli altri dannati stanno subito meglio. Poco, ma meglio."
"Dannazione. E di chi è, l'anima urlatrice, come si chiamava quand'era ancora nella Valle di Lacrime?"
"Janis Joplin."
"Capisco. Mi faccia fare una telefonata, si accomodi fuori."

Seduto fuori, il diavolo di rango inferiore Arupantar vide tremare per qualche secondo le fondamenta stesse dell'Inferno.

"Arupantar! Venga, si accomodi."
"Eccomi!"
"Bene. Cioè, volevo dire, 'meno male', ecco. Insomma, ci siamo capiti. Allora, ho telefonato a Dio."
"Quel Dio?!"
"Ne conosce altri?"
"Sì, almeno una cinquantina. Tipo Shiva, il Dio Denaro, il Dio delle Città dei Pooh, Anubi..."
"Ho capito - interruppe Mephisto - Del resto, lei lavora qui, è giusto. Comunque, quel Dio, sì, quello col vestaglione, sandali, barba e il triangolone sulla testa."
"Ah. E allora?"
"Allora, m'ha detto che ha un problema speculare al nostro."
"...tipo?"
"C'ha su l'anima di Madre Teresa di Calcutta che discetta continuamente ed eternamente di morale e santità con l'anima di Giovanni XXIII, o con quelle di Gandhi o Mandela..."
"Due coglioni!" sbottò Arupantar, diavolo di rango inferiore.
"Appunto. Roba da fare venire l'orchite anche agli amanti dei film francesi. Le anime di fianco a loro, sono meno eternamente felici, quindi. Quindi..."
"Quindi?"
"Quindi il Gran Vestaglione ed io abbiamo deciso che, dopo migliaia di anni, urge un restyling del brand."
"Che, detto in maniera meno infernale, significa?"
"D'ora in poi il Paradiso si chiamerà 'Paraderno' e l'Inferno, qui, si chiamerà 'Infradiso'."
"Ecco perché son tremate le fondamenta. Bello, 'Infradiso'!, ricorda 'Infradito'."
"Sì, e non è un caso: abbiamo piedi caprini, noi, qui."
"Diabolico! Posso andare?"
"Sì. Ah! Arupantar, un'ultima cosa..."
"Mi dica."
"A questo punto, dia un microfono all'anima di Janis Joplin. Già che ci siamo, trovate una batteria all'anima di John Bonham, un basso a quella di John Entwistle e un paio di chitarre alle anime di Hendrix e Cobain. E chiedete alle anime di Morrison e Lennon se hanno voglia di fare le coriste."

Arupantar, diavolo di rango inferiore, tacque qualche secondo.
Poi, "Bella storia, capo." - disse, e se ne andò.

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