giovedì 26 novembre 2009

Un marketing dell'altro mondo



Noi, si lavora per una multinazionale potentissima che vanta duemila anni di attività.

Io sto al marketing, dove s'è fatto il vero capolavoro: a livello di prodotto, noi vendiamo vita eterna e il Cliente è comunque estremamente fidelizzato. Cioè, sì, noi vendiamo effettivamente qualcosa che nessuno può verificare, ma la gente ci crede e segue l'azienda e non abbiamo praticamente nessuna chiamata di reclamo da Clienti che poi, magari, la vita eterna, non se la son trovata.
In realtà il brand porta con sè un paniere di significati e attribuzioni che il baffo della Nike ci fa una pippa: siamo riusciti con la pubblicità a convincere il Cliente che chi non è Cliente o dubita si deve sentire in colpa, che non capisce, che non c'è ancora arrivato.
Ecco, noi come prodotto vendiamo sollievo dal senso di colpa e vita eterna. Non bastasse, la cura del Cliente, post-vendita, è veramente ottimizzata e forniamo precise istruzioni su come comportarsi e cosa pensare. Ecco, quindi noi come prodotto vendiamo la vita eterna, sollievo dal senso di colpa e dal doversi organizzare a comportarsi e pensare tutto da soli.
Cure per la paura preconfezionate, insomma, potremmo dire. Addirittura noi in azienda ci siamo inventati che il futuro Cliente nasce già in condizione di colpa, e che però con la nostra acquetta magica, quando ancora il Cliente è piccolo piccolo, lo rimettiamo in piano: praticamente li intercettiamo che non possono dire niente e dal gavettone aziendale neonatale in poi ce li abbiamo nel database Clienti e trucchiamo i report dicendo che sì, insomma, in una qualche maniera li rappresentiamo e che questi ci seguono, anche se magari non è così. Poi visto che robe del genere prendevano piede, ne abbiamo buttate su altre usando sempre elementi basilari che però il Cliente si beve voglian dire delle gran robe, tipo facciamo numeri anche col pane, con l'olio, col vino. L'acquetta magica però va sempre per la maggiore, e lì si vede il genio del primo Amministratore Delegato. All'inizio in azienda erano lui, che aveva avuto l'idea dal padre, e altri 12, ma poi ancora l'azienda non era importante allora ha sbattuto nella politica e è morto un pochino, e han scelto un nuovo Amministratore Delegato tra quelli che c'erano. E via così. Adesso che l'azienda è una multinazionale potentissima, l'Amministratore Delegato non solo non ha problemi con la politica, ma è la politica che ce lo viene a cercare. Ogni tanto qualche presidente fa dei danni e, tipo, uccide della gente che il nostro Amministratore Delegato dovrebbe teoricamente dire che quel presidente con noi non deve più avere niente a che fare, ma poi magari vien fuori che 'sto presidente rema contro a multinazionali a noi avverse e poi, dai, si sa gli Amministratori Delegati devon anche saper essere diplomatici, non è che si posson sempre dire le robe.

A livello di rete di vendita, facciamo da matti. E' capillare e siamo riusciti anche a convincere i Clienti che dovrebbero far diventare Clienti tutti quanti e è ospitata in posti belli, grandi, con la musica. Certi negozi ce li siamo fatti affrescare e riempire di roba artistica dai più grandi, che noi s'è sempre speso soprattutto per le sedi di rappresentanza dall'azienda. C'abbiam certi negozioni che ci son voluti secoli per buttarli su. Per dire, quello di Parigi c'ha due torri e un sacco di grifi e tutto un portone intarsiato e quello di Amiens è un tale negozione che contiene il negozione di Roma, dove c'è la sede centrale dell'azienda. Gli impiegati bravi li facciamo stimare che neanche a Ikea, mettiamo le loro immagini in giro e facciam le figurine e i Clienti si possono pure rivolgere a loro, così, se si son trovati bene o si son affezionati. Tipo c'era uno strano, Francesco, dell'agenzia di Assisi, che era tornato un po' rintronato dalla guerra e in piena sindrome da stress post-traumatico dice che parlava con la fauna, però era bravissimo e ancora i Clienti se lo ricordano. Dai, son anche cose che fan piacere.

Come promozione, abbiamo scelto le presentazioni e promozioni dirette, che facciamo di solito una volta alla settimana, ma anche più spesso, e ovunque arriviamo, come rete distributiva. Praticamente il Cliente conosce a memoria i nostri slogan, e li ripete aiutato da un collega che si deve vestire strano per essere riconoscibile. Non strano come quelli che lavorano da Mc Donald's, ma strano. E poi noi ai nostri Clienti diamo un sacco di gadget, tipo l'immagine del primo Amministratore Delegato mentre moriva; siamo riusciti a vendere che moriva per favorire il Cliente, così, si sa mai gli venisse in testa di smettere di sentirsi in colpa.

Come prezzo, potete vederlo tutti i giorni.

8 commenti:

  1. SSSSSSSSSublime!!!
    anche se è facile prendersela con chi non esiste e non può difendersi, ;).

    Cortez

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  2. la mano alzata nel gesto dell'imposizione...
    serena gandhi

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  3. Gavettone aziendale neonatale e il database clienti. Minchia se sono avanti in 'sta azienda qua.
    :D

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  4. apperò, quasi quasi mi affilio all'azienda. Ho ricevuto il gavettone neonatale, quindi il primo colloquio è superato.. ;)

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  5. in quanto cliente insoddisfatto mi rivolgo al settore assistenza: quando feci la comunione mi dissero che la mia fede è in garanzia per vent'anni.
    voglio parlare col titolare.

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  6. http://thumb1.visualizeus.com/thumbs/09/02/04/business,jesus,office,painting-7dfa92934f3fcec8b3c0c855cfd49768_m.jpg

    o, meglio

    http://vocearancio.ingdirect.it/wp-content/uploads/2009/05/jesus-jeans.jpg

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  7. @ Cortez e Serena_Ghandi: benvenuti e felicitazioni per quell'altra cosa.

    @ Zazie: sono talmente indietro che arrivano ad essere avanti, sì.

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  8. @ ed*: link sublimi. Rispetto al reclamo, il Servizio Clienti avrebbe pure l'ardire di risponderti che è un pezzo che il titolare ti parla, ma che non vuoi ascoltarlo. Sono dei geni, sì.

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