Loquerion era un demone amante della musica.
Per questo, tra l'altro, agli inferi lo pigliavano per il culo non poco.
Il 18 gennaio del 1936 si stancò definitivamente dei lazzi dei colleghi e decise di agire: mentre quel porco di Mastema e quell'efebo guerrafondaio di Gremory lo stavano cantilenando, svanì in una nuvola di zolfo. Riapparve, come da sua intenzione, in città.
Si incarnò in un troione fatto e finito, labbra carnose (tutte), seno da distrazione cagionante incidente stradale, boccoli neri su occhiate grigio-verdi, ciccia giusta nei posti giusti ('ché a nessuno, sia chiaro, piace stendersi su un crocifisso). Però fine.
Un circo a tre piste del piacere sensuale: varietà, fantasia e intrattenimento.
Loquerion si diresse in fondo alla via, svoltò l'angolo, causò la perdizione eterna e problemi alla salivazione di non pochi passanti ignari e puntò dritto all'omino che, di spalle, camminava lesto lesto verso casa, raggiungendolo in poche sinuose falcate.
"Ciao."
"...b-b-b-buonasera signorina."
"Ti voglio, sai? Facciamo l'amore, ti va?"
"Le sei e mezz...COME?!"
"Ti voglio, Luigi, vorrei fare l'amore. Ti va?"
"...ma, io -cioè- stavo... ...a casa, io -sa- dovrei... ...perché mia moglie... Come sa il mio nome?!"
"Ti guardo da tempo. Ho chiesto di te al bar fuori dalla banca in cui lavori. La passione che provo per te è inspiegabile e mi travolge. Oggi ho finalmente trovato il coraggio per dirtelo. Ti va?"
"...guardi, lusingato, ma io -anche, eh- tra un'ora... ...la cena..."
Loquerion si avvicinò a Luigi e lo guardò dritto negli occhi. Questo lo fece capitolare; per la precisione, questo e svariati decigrammi di lingua nell'orecchio, portati con abile mossa subito dopo lo sguardo.
Fecero l'amore per ore e Luigi rincasò verso mezzanotte, trovò la moglie furiosa e fu relegato, ancor stralunato, sul divano. Sua moglie Rosella aveva preparato una bella cenetta perché si sentiva romantica e, senza l'intervento di Loquerion, forse quella sera avrebbero fatto l'amore, lei e Luigi.
E invece no, e così non nacque il primogenito di Luigi e Rosella: Silvio.
Ora Loquerion non è più un demone e suona l'arpa.
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Bella, signor Wonder Gaz.
RispondiEliminaAh ah appena ho letto "Luigi" mi si sono drizzate le orecchie.
Chissà che biscione aveva tra le gambe, Loquerion...
RispondiEliminaNice!
Ok, come faccio a zompare su quella linea temporale?
RispondiEliminapeccato.
RispondiEliminasono contanto che loquerion, invece, continui a marcire all'inferno.
@ Orio: non iniziamo con la storia dei nomi anche qui, eh, altrimenti mi inalbero. Parola di Van deer Gigi.
RispondiElimina@ UMC: se sì, notevole. E con un fiore in bocca.
@ G.: ah, saperlo! Benvenuto.
@ ed*: sì, anch'io, Hendrix arrangiato per arpa, non l'ho mai sopportato.
ho sempre pensato che il rock 'n' roll fosse la musica del diavolo.
RispondiElimina(?)
Gran post. Ciao Van ;)
@ Blepiro: oh! Ciao bél! Il rock'n'roll... Mh, non lo so, but I like it.
RispondiEliminacomplimenti, bellissima!
RispondiEliminaUh, mille grazie, mr. Luca.
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