mercoledì 22 settembre 2010

Vola, Poldo, vola!

Questo mi è venuto in mente leggendo questo sul blog di un Amico, che vi consiglio.
Il blog, vi consiglio.
Pure l'amico, se ci riuscite.

E' un po' lungo, scusate.
Questo, non l'amico.
L'amico è alto, ma non c'entra.
A meno che non giochi in porta, essendo alto.
No, ma comunque, non credo.

(già che si parla di cose che non c'entrano:
secondo me, i Baustelle dovrebbero smettere subito.
Ora, al culmine della carriera.)

"Due a due. Due a due, va benissimo.", pensavano i sostenitori della Juvenes Sassofrollo.
"Due a due. Due a due, porcadellatroia.", pensavano i sostenitori della Virtus Sanfarlocco.
"Due a due." e il punticino in classifica rimediato avrebbe, infatti, fatto salire di categoria il Sassofrollo ai danni del Sanfarlocco.
Se il Sanfarlocco avesse vinto fuori casa, invece, i tre punti gli avrebbero permesso la promozione e il salto di categoria a tutta sventura del Sassofrollo.
I due comuni erano pure vicini, e i rapporti buoni; le dispute sulle rispettive giovinotte sassofrollesi o sanfarlocchiane accompagnate dai rispettivi giovanotti sassofrollesi o sanfarlocchiani al lago Pomicione, sulle terre contese a causa dei confini labili o sui cani che abbaiavano troppo o troppo poco venivano risolte civilmente da quando i pallettoni avevano lasciato il posto al sale.
Ma se si parlava di calcio, si parlava di roba seria.
Roba da prendere o essere presi per il culo almeno per un anno, poi, stavolta.

In porta il Sassofrollo schierava Leopoldo Fungazzi detto Poldo, entrato all'82° a seguito delli crisi di nervi del portiere titolare che, preso il gol del pareggio non senza responsabilità, si era sentito lasciare dalla morosa tramite grido della stessa proveniente dagli spalti, con conseguente ovazione dell'intero pubblico -amico ed avverso- del piccolo stadio.
Forse la crisi di nervi del portiere titolare sassofrollese era stata facilitata anche dal grido di risposta di sua madre, indirizzato all'ormai ex nuora: "Brava!"

Esaurite le sostituzioni, 9 contro 9 a causa della punta di nervosismo che aveva caratterizzato la partita e non concedendosi dunque eccessivi tatticismi, le squadre davano l'anima, chi per mantenere e chi per cambiare il risultato quando, al quinto minuto di recupero, l'esausta compagine sanfarlocchiana -motivata dalla balestra brandita dal Mister di riferimento- si riversò completamente dentro l'area sassofrollese dando luogo ad un ultimo attacco disperato a cui la rappresentanza sanfarlocchiana -spronata dalle foto dei figli dei giocatori tenute in mano dal Mister di riferimento e, in parte, anche dalle sue grida "So dove vanno a scuola!"- rispondeva con un muro umano facendo rimbalzare ogni tiro contro difensive schiene, cosce, teste, ginocchia e, forse, una sola mano.
Mano.
Fischio dell'arbitro.
Silenzio.

Rigore.
Ancora più silenzio di silenzio.

Sostenitori e giocatori del Sassofrollo non osavano protestare.
Sostenitori e giocatori del Sanfarlocco non osavano gioire.
Sommesso, s'udiva in lontananza solo il pianto del primo portiere, prontamente zittito con un lancio di zoccolo dalla di lui madre.

Adesso, silenzio silenzio davvero davvero.

Leopoldo Fungazzi detto "Poldo" assunse posizione, atteggiamento ed espressione a metà tra il San Sebastiano trafitto e Rommel.

Per il Sanfarlocco, si accinse a battere l'estrema punizione Lamberto Sparagna detto "Ramon" dal lunedì al venerdì e "El Loco" di domenica. Il sabato spariva non si sa dove e nessuno lo chiamava o nomignolava."Ramon" era dovuto al fatto che era un gran trombratore trasversale di tabaccaie (sia sassofrollesi che sanfarlocchiane) e "El Loco" era dovuto a come giocava, per l'appunto, ogni domenica: faceva diventare facile ciò che era difficile e facilissimo ciò che era facile, ma anche complicato ciò che era semplice e arzigogolato ciò che era elementare.

El Loco. Palla. 11 metri. Poldo. Porta.
Silenzio silenzio silenzio, davvero davvero davvero.

Poldo si astrasse e per lui il tempo si fermò.
Rivide il suo primo allenatore, uno scoppiato amante del Negroni bello carico che aveva dietro di sè una vita piena di scommesse perse ma che, quasi, come portiere ce l'aveva fatta. Poi si era dovuto ritirare a Sassofrollo per una storia di sesso, erba e zampone avuta con la moglie del suo ultimo Presidente.
Poldo lo rivide che gli diceva "Guarda la punta, Poldo! Quando ti tirano un rigore, guarda la punta! Tu ti devi muovere prima, se senti il rumore dello scarpino contro la palla, è troppo tardi.
Non è un cecchino comune, è un attaccante: non sei salvo se senti il rumore, quindi sei ancora vivo e ti tuffi da una parte; sei salvo se ti tuffi prima di sentire il rumore.
E devi sapere dove tuffarti, perchè l'attaccante è l'unico cecchino che prova a non prenderti e cerca di confonderti, e prende una rincorsa ubriaca e troia, e mette il corpo da una parte ma tira da un'altra come la vita.
E allora guarda la punta, guarda il piede che sta a terra, non quello che calcia: la palla va dove indica quella punta! E ti puoi tuffare prima, mentre la gamba che calcia scende veloce, perchè quella punta é spia, ti dice dove l'altro piede manda la palla.
Guarda la punta, tuffati nella direzione che ti indica e tieni le braccia larghe a occupare la porta!
Buttati sempre convinto dove indica quella cazzo di punta, Poldo!"

El Loco. Palla. 11 metri. Poldo. Porta.
Fischio. El Loco inizia la rincorsa.
Sembra che voli, che faccia piroette.
Poldo è tranquillo, sa cosa fare.


Poldo è steso a pelle di leone 3 metri davanti alla porta, si è tuffato in avanti a braccia larghe, il suo naso ha arato, è per più di metà dentro il fango e la terra e fa male.


El Loco si è girato di spalle alla porta e ha tirato di tacco.
Gran gol.

9 commenti:

  1. Dr. Gandhi,
    è sempre un piacere.
    (tranne che per Poldo, certo)

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  2. Astonishing astonishing astonishing, davvero davvero davvero!!!!!!!

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  3. Gran pezzo, mitico Van...

    ps. Pare che Poldo andando a raccogliere il pallone in rete abbia esclamato:- "è un tramonto"...

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  4. Bello. Molto bello. Dico un rigore di tacco.

    Anche il pezzo, eh. Ma il rigore meglio.

    Mi ricordi Benni.

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  5. Benni... Carbone? :)
    Bravo eh, ma non l'ho mai visto tirare un rigore di tacco.

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  6. @ Vaniglia: grazie grazie grazie
    @ Cortez: e poi se ne è andato in bici, mi sa.
    @ Cipo: m'inchino.
    @ Silas: woah, grà!
    @ Vaniglia 2: òsta, paroloni! (arrossico)

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