La notte, studiava da pipistrello
perché ogni giorno era meno bello.
Un mattino guardò il passato
e lo trovò piuttosto perdonato.
Alle nove aveva smesso di fumare,
alle undici aveva smesso di mangiarsi le unghie,
all'una era a dieta e
alle tre aveva trovato lavoro.
Verso l'ora di merenda lo impattò il destino
che quella volta aveva la forma d'un camioncino.
L'autista provò a evitarlo pestando sul freno
ma non ci fu modo e lo prese in pieno.
La carrozzeria s'era accartocciata,
i cristalli erano in frantumi,
il furgo era cappottato e
l'autista lasciava due bambini, una donna e un cane.
Lui invece continuò a camminare come niente, pur senza capire in che maniera
Dio avesse pensato No, adesso voglio vedere cos'altro fa entro stasera.
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Mi piacciono le filastrocche
RispondiEliminache le poesie spesso son sciocche
perché hanno troppe pretese
e quindi se ne vadano a quel paese
e anche se pare una cosa cretina
perché la prossima non la fai tutta in rima?
Perché proprio la poesia
RispondiEliminanon c'è mezzo sia roba mia
per cui sì al limite filastrocche
di parole assieme a ciocche
tra quelle che più che selezionare
mi continuano a scappare.
(sempre meglio dei Baustelle comunque, secondo me)
dovesse servire un testimone per l'assicurazione...
RispondiEliminaprezzi modici eh...
A occhio e croce verso le 18,37 avrà indetto un referendum minacciando di lasciare l'Italia in caso di vittoria dei no.
RispondiEliminaSenza offesa Van, ma ci vuol poco a far meglio dei Baustelle...
RispondiElimina@ G9: oh grazie ci conto eh.
RispondiElimina@ Silas: poi ha portato il maglioncino in tintoria. La tintoria è in Polonia.
@ Vaniglia: sì! Esatto! Ci vuol poco!