martedì 21 giugno 2022

Il Prepuzio d'Estate.

 Oggi è il Prepuzio d'Estate, per chi come me non si intende di affari di pianeti che girano e di stelle che illuminano e contemporaneamente ha un certo gusto per le allitterazioni e la pataccaggine.

Allora io, a livello planetario, ho avuto da poco un incontro con quello che mi ospita e la forza di gravità ha deciso per noi - per me e per il grazioso pianeta che mi ospita - che il primo ambasciatore dell'incontro doveva essere il mio ginocchio, seguito in più blanda rappresentanza dalla mia spalla e, a seguire, dal mio gomito nonché - giusto come un bacino senza labbra come quelli che si danno alle zie attempate - un po' del mio volto.

È risultato vincitore il pianeta, che non si è frammentato in più pezzi e non si è fermato, mentre il ginocchio - che pur pareva sulle prime essersi pure difeso bene - si è frammentato in più pezzi e si è fermato.

Allora mi sono fermato anche io, dato che tendo a essere abbastanza solidale con le articolazioni portanti del mio corpo e - en passant - che sono stato rincorso da un'infermiera che urlava il mio cognome nelle corsie rincorrendomi con una carrozzina vuota per i corridoi del nosocomio cittadino, ci ha messo pochissimo per prendermi e mi ha sonoramente ingiunto di smetterla di stampellare, sedermi e di fare anche poche storie.

Così mi sono fermato e mi sono trovato che, se  prima cercavo di prendermi cura di svariati bipedi - e pure di qualche quadrupede - e ero molto molto autonomo, adesso s'è rovesciata la faccenda e parecchi bipedi si prendono cura di me e sono autonomo poco poco, anche se per fortuna ho quelle due o tre autonomie base che direi che il pianeta ha vinto ma non ha infierito, anche se ci metto molto a fare le cose più basilari, ma che sono le mie autonomie, e meno male che.

E poi mi vogliono operare, solo che ho lasciato questa immagine di quello che ha preso a ginocchiate il pianeta e poi è tornato a casa in bicicletta, qualche giorno dopo lo hanno dovuto rincorrere nei corridoi con una carrozzina vuota e che quando gli hanno detto"...ti facciamo una puntura nella pancia" ha risposto "fate, fate" e loro hanno detto "guarda, così impari" e ha replicato "col cavolo, la fate voi, tanto" e loro "ne devi fare almeno trenta" e "con un ulteriore cavolo" e loro "smettila, imparano anche i bambini" e io "perfetto, allora mandatemi a farmi le punture quei bambini", tanto che si sono rivolti al medico chiedendosi che droghe mi avevano dato, ma poi hanno realizzato che ragionavo così di mio.

E così siamo arrivati al Prepuzio d'Estate, io a livello di cinetica mi sono fermato, il pianeta no, e comunque - se posso dare un consiglio - non lo prendete a ginocchiate, va là.

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