domenica 10 gennaio 2010

Aria

Sarebbe colpa mia, sarei la causa scatenante, allora.

Ma in quanti hanno fatto sì che io fossi qui, a fare ciò che sto facendo? Che sistema mi hanno creato, attorno, quanto è stato comodo o conveniente far finta di non vedere, tollerare l'intollerabile? Quanti interessi ci sono dietro ai miei movimenti, al mio continuo girare su me stesso, al mio folle tragitto?

Eppure, corro verso il mio destino, e questo non mi impedisce di godere dell'aria fresca che mi lambisce.

Come tutti, ho visto la luce e sono andato avanti; ora, il tempo e la strada percorsa mi rendono più lento, ma non rallenterò fino a fermarmi, non cadrò a terra.
Il mio viaggio si interromperà bruscamente, per gli interessi e la volontà di altri, ma non diventerò un simbolo; sarò dimenticato e altri come me verranno, per essere usati e dimenticati a loro volta.

Quest'aria fresca è magnifica, mi carezza i lineamenti e mi accompagna verso la fine del viaggio: la gamba del nero che sta scappando.

Quest'aria fresca.
Una delle rarissime cose belle, nella vita di noi proiettili.

14 commenti:

  1. bel colpo, Van! (anche se - mi rendo conto - difficilmente avrei potuto usare un'espressione più infelice di questa...)

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  2. stavomeglioquandostavopeggio11 gennaio 2010 alle ore 01:34

    apperò! complimenti

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  3. Arigrandissimo: però qui si sfocia nell'arte!!

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  4. vdg mandante morale degli scontri di rosarno!

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  5. Piace molto il crudo reale dopo la poesia, questo animismo gelido.
    Bravo!

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  6. Mi fa piacere che vi sia piaciuto.
    Ogni tanto gli oggetti parlano, secondo me.
    Almeno, dovrebbero.

    @ Luballets, Stavomeglioquandostavopeggio e il grande Uomomordecane: benvenuti su SegnOdisegnO.

    Un grazie particolare a Serena_Ghandi e Waxen, che han letto "in anteprima" e sono stati ottimi consiglieri, come sempre.

    State bene, ci si legge

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