sabato 19 marzo 2011

Oceanica

Scusate, me ne impiperno -un attimo solo- delle votazioni di questo e divago.


Un cazzo. Un beneamato cazzo. Un. Cazzo.
"Signori, è stato un onore suonare con voi stasera" un gran bel cazzo.
Non eravamo nè al Bolshoi nè alla Royal Albert Hall, eravamo su una cazzo di nave del cazzo, non è stato un onore. E' stato lavoro, ed è finito male; la cazzo di nave del cazzo è affondata.
La inaffondabile cazzo di nave del cazzo è andata giù e io son qui che cerco di galleggiare.
"Signori, è stato un onore suonare con voi stasera" il mio bel legnoso scroto, e vedete di fare con le mani e con i piedi per tirarmi fuori di qui, che io non son fatto per galleggiare, son fatto per suonare.
E faccio fatica a stare a galla almeno quanto me ne fotto dell'epica della tragedia.
Non mi state a contemplare eroismi ma venite a tirarmi fuori che l'avete costruita voi e voi mi ci avete messo, sulla cazzo di nave del cazzo.
Io, nella vita, sono un contrabbasso. Al momento galleggio, a pancia in giù.
C'ho aggrappato un bambino, avrà sette anni. Galleggiamo.
Io son pieno d'aria e finchè non mi si inclina troppo non entra l'acqua dalle vezzosette aperture che ho nella pancia, e galleggiamo.
So di un sacco di gente che si gonfia d'aria e va avanti una vita.
Io però, per me, non lo so.
Al momento ho due corde e il bambino mi abbraccia.
Mi sa che piange, anche se non son sicuro, dato che son di spalle e piove. Pure.
No ma bambino, ma smettila per la madonna, io devo stare a galla, ho bisogno che mi fai coraggio, no che piangi.
Noi, così come ci han messo su quella cazzo di nave del cazzo, ci tireran fuori di qui, vedrai.
Oppure -t'immagini?- no.
E andremo giù, e io suonerò mentre tu canterai. Faremo un gran concerto.
Saremo la musica del mare, io con la mia timbrica e tu con le tue melodie, saremo famosi e apprezzati. Verranno a sentirci le goffe tartarughe, le spettrali mante, i pesci colorati e anche quelli un po' più monotoni, e il corallo ci vorrà fare da diapason mentre le alghe si agiteranno lievi come le mani di un direttore d'orchestra.
Però non piangere, che ho bisogno che mi fai coraggio e ho solo due corde.
Terranno il ritmo con la bocca e le pinne, vedrai, e nessuno avrà paura degli squali, che rimarranno anche loro rapiti ad ascoltarci.
Le onde ci indicheranno la velocità e le bolle sembreranno note su un pentagramma, vedrai.
Tu non ti preoccupare, tu continua a stringermi e fammi coraggio.

Sipario.

9 commenti:

  1. bellissimo, continua eh :) che voglio sapere come va a finire dopo :)

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  2. Praticamente la sintesi e compenetrazione tra "Novecento" di Baricco e "Titanic".

    ;-))

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  3. e...che dico..sono senza parole...che per chi mi conosce è un successo..bello van.

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  4. E chi lo dice che i violoncelli che affondano (perchè secondo me affonda) tentando di consolare un bambino non siano classificabili sotto la voce "amore"?
    Per quanto mi riguarda non sei uscito fuori tema

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