venerdì 23 ottobre 2009

Pensami, Amore

Pensami, Amore,
quand'il mondo misuriamo, e coi nostri passi;

pensami, Amore,
quand'il naso ti punta una nuvola, e ciò che sembra;

pensami, Amore,
quand'il colore anima il foglio, e la forma si svela;

pensami, Amore,
quand'un tuono ti riporta bambina, e cerchi un nido;

pensami, Amore,
quand'il freddo prova a entrare, e cerchi un tepore,

pensami, Amore,
quand'un futuro del mondo cerchi, e che ti somigli.

Pensami, sempre,
o forse è troppo; pensami quand'hai già pensato
a esser te stessa, per poi potermit'avvicinare.

Pensami, magari,
metà tempo sì e metà tempo no, ma forse è
ancor troppo.

Pensami, forse,
ogni tre-quattro ore. Facciamo ogni cinque;
è più ragionevole.

Forse, Amore,
è meglio che metti la sveglia nel cellulare;
menù, strumenti, sveglia e la dovresti
trovare.


Ah, dipende dal modello; prova a smanettarci.



No, la suoneria non m'importa, fai tu.

3 commenti:

  1. pensa te...

    mi avevi fatto preoccupare: se non avessi sminuito il tutto con elementi quotidiani poeticamente degradanti sarebbe toccato a me farlo.

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  2. eh, sì, come degrado sono autonomo. :)

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